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Books & Pop Corn: “Uno di noi sta mentendo” di Karen McManus

Cinque ragazzi, un pomeriggio in punizione e troppi segreti celati.
Da quella classe usciranno solo quattro studenti, Bronwyn, Nate, Cooper ed Addy, insieme ad un inquietante segreto: chi ha ucciso Simon?
Ha inizio così “Uno di noi sta mentendo”, primo romanzo della scrittrice americana Karen McManus, divenuto un vero e proprio caso editoriale.
La storia è semplice, quanto accattivante: al liceo Bayview High tutti sono a conoscenza di tutto; mantenere un segreto è pressoché impossibile da quando l’enigmatico Simon ha creato l’app “About That” tramite la quale ogni settimana svela le più scottanti e scomode indiscrezioni che riguardano i suoi compagni di scuola.
Il successo di “About That” non è fondato solo sulla curiosità morbosa ma sulla costante veridicità delle informazioni pubblicate: in qualche modo Simon riesce sempre a scoprire la verità – che sia un tradimento, un’accusa per doping sportivo, un precedente penale – e la dà in pasto alla pubblica piazza del social.
Ma un giorno Simon muore avvelenato proprio durante una punizione scolastica che lo obbligava nella stessa classe insieme ad altri quattro compagni che tutto avrebbero voluto tranne che venissero a galla i loro segreti.
Ognuno di loro sta mentendo, alcuni alla scuola, altri ai famigliari, altri addirittura a se stessi, ma ciascuno di loro farebbe di tutto – forse – per mantenere celato l’inconfessabile.

Non stupisce il successo di “Uno di noi sta mentendo” in quanto il romanzo di Karen McManus ha tutte le caratteristiche del tipico thriller adolescenziale: capitoli brevi, voci narranti che si avvicendano per mantenere alta la tensione, uno stile incalzante finalizzato a focalizzare l’interesse su fantomatici segreti non meglio definiti dei quali tutti parlano. Ed il paradosso (che funziona!) è proprio qui: per 300 pagine si avvicendano personaggi preoccupati, voci fuori campo, indagini finalizzate a scoprire segreti apparentemente indicibili che poi, all’improvviso, si sciolgono come neve al primo sole primaverile.
Ma “Uno di noi sta mentendo” funziona proprio per questo motivo, perché pone il melodramma adolescenziale al centro della narrazione: le paranoie esagerate di un gruppo di liceali sono le vere protagoniste di un romanzo che lascia l’amaro in bocca al lettore che ha superato da qualche anno l’esame di maturità.

Se è comunque vero che il libro rimane una lettura senza pretese, lo stesso non si può dire dell’omonima serie tv.
Il telefilm caricato sulla piattaforma Netflix lo scorso Febbraio certamente farà la gioia di tutti gli adolescenti in cerca di facile intrattenimento senza pretese, grazie ad immancabili problemi di cuore, balli di fine anno e feste alcoliche, con un’ormai ovvia strizzatina d’occhio al mondo LGBT.
Ma date retta a me: se avete superato la soglia dei 18 anni e volete godervi una serata di relax, affidatevi ad un’altra delle centinaia di proposte che ogni giorno Netflix manda “in rete”. Perché “Uno di noi sta mentendo” non riesce neppure nell’intento di una vera trasposizione del romanzo della McManus: eventi, ambientazioni, dialoghi cambiano rotta a metà stagione, per approdare verso lidi che non rendono giustizia al romanzo, adolescenziale e semplicistico sì, ma comunque godibile.

Il mio voto:

Roberta Taverna

Titolo: Uno di noi sta mentendo
Autrice: Karen McManus
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: euro 18,50
Pagine: 300