Interviste

Inkbooks incontra Antonella Mecenero: seconda parte

Bentornata Antonella! La scorsa settimana abbiamo dedicato la prima parte dell’intervista alla tua ultima opera La Spada, il Cuore, lo Zaffiro, pubblicata da RiLL, e del tuo rapporto col mondo fantasy.

Oggi vorremmo iniziare la nostra chiaccherata parlando proprio dell’universo fantasy da te creato: Leynlared. hai voglia di parlarci di questo regno? Quando e come nasce? Quanto é sviluppato oltre i racconti?
Il Leynlared nasce da un viaggio nei paesi baltici, compiuto ormai dieci anni fa, quando si stavano appena aprendo al turismo. All’epoca viaggiavo molto con una mia cara amica e ci piaceva entrare il più possibile nella cultura del posto anche attraverso letture e approfondimenti. Sono rimasta molto colpita da questi paesi al confine dell’Europa, dalla personalità molto spiccata, vissuti sempre all’ombra della Russia, che molto spesso nella storia ha esercitato su di loro una dominazione oppressiva. Inoltre, non essendo lambiti dalla Corrente del Golfo come la Scandinavia hanno un’escursione termica tra estate e inverno davvero molto marcata che condiziona molto usanze e cultura. Tutto ciò è confluito nel Leynlared, piccolo regno dell’estremo nord, constantemente insidiato al grande impero con cui confina e dai nomadi delle steppe fredde. Come è facile intuire, nei miei archivi c’è molto di più di quanto sia confluito in questa antologia. Ho scritto una dozzina di racconti ambientati nel Leynlared o nel confinante impero di Mar-Tial e un romanzo a cui mi piacerebbe rimettere mano, ambientato una decina d’anni dopo Nulla che non sia già mio, il racconto conclusivo dell’antologia.

15555700_10212171837119850_79845203_nTi sei ispirata a luoghi reali per descrivere il tuo mondo fantasy?
Come raccontavo prima, il Leynlared è nato da un viaggio nelle repubbliche baltiche, ma poi tutto diventa fonte d’ispirazione. Il bello del fantasy è proprio il poter mescolare suggestioni diverse per creare qualcosa che abbia la forma precisa dell’immaginario dell’autore. La corte di Amrod, ad esempio, ha qualcosa dei palazzi rinascimentali di Mantova, ma la locanda del racconto Quello che gli uomini sognano viene direttamente dagli edifici tradizionali dell’isola di Lewis, in Scozia.

Quali sono i tuoi autori di riferimento?
La mia autrice di rifermento è Ursula Le Guin e per anni ho amato un certo fantastico maturo scritto prevalentemente da donne capaci di alternare fantasy e fantascienza: Mary Stuart, Marion Zimmer Bradley, Luis McMaster Bujold e Robin Hobb. Ultimamente apprezzo molto Brandon Sanderson e Dan Simmons. Per quanto riguarda il versante giallo, invece, a parte l’imprescindibile sir Doyle, mi piacciono molto i romanzi di Fred Vargas e del nostro Marco Malvaldi.
Al di là del genere rimango comunque una lettrice onnivora con un grande amore per la letteratura antica e medioevale.Stai già lavorando su materiale nuovo?
Sto sempre lavorando a del materiale nuovo, il difficile è pubblicarlo!
bs06_mecenaroBattute a parte, collaboro ormai da anni con Delos Digital e in particolare con la collana Sherlockiana che ha già acquisito due racconti e un romanzo breve. Andranno quindi ad aggiungersi al romanzo e ai cinque racconti in e-book con le avventure del mio Sherlock Holmes, di cui amo raccontare sopratutto i primi anni di attività, un momento di spesso trascurato da chi lavora con questa figura e dallo stesso Doyle. Inoltre, proprio come nella mia produzione fantastica, la mi attenzione è sempre concentrata sugli aspetti psicologici delle vicende. Potete trovare questi racconti in formato digitale su qualsiasi store on-line, compreso Amazon.
Sto lavorando anche a dei progetti più lunghi, ma al momento non hanno ancora trovato una casa e ammetto che mi piacerebbe rimettere mano al romanzo ambientato nel Leynlared, Chissà che sull’onda di questa antologia non mi decida a farlo davvero…Non ci resta altro che farti il nostro In bocca al lupo per i progetti futuri, ringraziarti e augurarti Buone Feste!

Roberta Taverna