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Leggere in musica: “Autobiografia della neve”, di Daniele Zovi e Indica

Mi hanno sempre attratto le esperienze che comportano l’assenza: l’assenza è ben diversa dal vuoto e mi piace perché ha il potere di rendere preziose cose a cui prima non si era data importanza.

Vi siete mai chiesti di che colore sia davvero la neve? Sapete quante forme i suoi cristalli possono assumere? Siete a conoscenza che il ghiaccio possiede una propria memoria storica?

Tutte queste curiosità – e molte altre ancora – fanno parte di Autobiografia della neve, un testo scritto da Daniele Zovi e pubblicato da UTET in una preziosa edizione illustrata (contenente, per l’appunto, anche una serie di suggestivi scatti fotografici che rendono questo volume un testo pregiato). L’autore unisce e miscela le curiosità tecnico-scientifiche a elementi della propria biografia, aneddoti della sua giovinezza e della sua maturità, esperienze vissute in prima persona a stretto contatto con l’elemento naturale, da sempre, più affascinante di tutti: la neve.

Questa commistione costante, perpetrata per tutta la durata del libro, permette di inserire il testo a metà strada tra il saggio naturalistico e la narrazione didascalica; gli inserti in prima persona sembrano volutamente “spezzare” la lettura, alleggerendo le informazioni più nozionistiche legate alla biologia, alla chimica e alla fisica – che, altrimenti, potrebbero risultare eccessivamente pesanti per i lettori meno avvezzi a queste tematiche.

Là fuori i selvatici si stanno preparando a resistere, ognuno a modo suo, ogni specie il risultato della lunghissima evoluzione adattativa, che ancora continua. Noi Sapiens invece, lontani dalla stufa, d’inverno non valiamo niente. Forse abbiamo avuto troppa fretta di scendere dagli alberi, di perdere il pelo e di camminare eretti per andarcene in giro a fare danni. Magari era meglio se restavamo qualche altro milione di anni nel tepore delle savane africane. Chissà!

Non mancano – com’è giusto che sia! – i riferimenti alla criticità che l’abuso dell’umanità sta generando su tutto il nostro pianeta, partendo proprio dai ghiacci. Una riflessione che rende Autobiografia della neve un libro davvero attuale, oltre che capace di spingere gli animi predisposti a un pensiero che si proietta al di là delle pagine. Un insieme di pagine perfette per la stagione invernale, ovviamente, che porterà i lettori ad affacciarsi alla finestra, a tendere lo sguardo al di sopra delle nuvole bianche, nel desiderio e nella speranza di poter godere del meraviglioso spettacolo di una nevicata copiosa e bellissima.

Il mio voto:

Matteo Zanini

Titolo: Autobiografia della neve
Sottotitolo: Le forme dei cristalli, la fine dei ghiacciai e altre storie da un mondo silenzioso
Autore: Daniele Zovi
Casa editrice: UTET
Prezzo: € 18,00
Pagine: 252