Leggere in musica,  Recensioni

Leggere in musica: “Rondini d’inverno” di Maurizio De Giovanni e Luigi Tenco

Iniziare a leggere una serie di romanzi cominciando dalla fine, si sa, non è quasi mai una buona idea.
Ma quando la serie in questione è scritta in modo magistrale anche un ordine sparso può essere sopperito dalla maestria dell’autore, e Maurizio De Giovanni ha tutte le carte in regola per essere annoverato tra gli scrittori talentuosi del panorama italiano contemporaneo.

Rondini d’inverno. Sipario per il commissario Ricciardi” è il romanzo ideale da leggere la notte di San Silvestro: ambientato negli anni Trenta, a cavallo tra le festività natalizie e Capodanno, il decimo romanzo della serie poliziesca dedicata al commissario Luigi Alfredo Ricciardi conduce il lettore sul palcoscenico di uno dei più importanti teatri della città di Napoli, nel pieno della seconda rappresentazione della giornata.
Il pubblico è in fermento perché le star di punta dello spettacolo, Michelangelo Gelmi, e la giovane moglie Fedora Marra, sono in scena.
Il momento é catartico; l’ormai anziano Michelangelo Gelmi sta intonando un’aria tormentata: canta di amore e di dolore, di tradimento e di quello struggimento che conduce a sparare alla donna da sempre amata. Partono due colpi di pistola, i soliti due colpi inferti in scena all’amante ed alla compagna fedifraga per copione che vengono riproposti ad ogni rappresentazione. Ma questa volta qualcosa non segue l’ordine naturale delle cose: il secondo sparo, fortissimo, colpisce Fedora Marra che a mala pena fa in tempo ad accorgersi di essere stata ferita da una vera arma da fuoco prima di morire sul palco.

Michelangelo Gelmi uccide così la moglie a scena aperta senza quasi rendersene conto, di fronte ad un pubblico febbricitante e terrorizzato.
Sembrerebbe un omicidio scontato, con un colpevole di fronte agli occhi di tutti, ma il commissario di polizia Ricciardi rifugge dagli epiloghi tanto prevedibili da sembrare quasi finti: avrà solo una manciata di giorni – questo è il tempo che gli è stato concesso dai “piani superiori” – per srotolare il bandolo della matassa.
Quel commissario ombroso e tormentato, introverso e profondo sarà il perno intorno al quale si incroceranno sul palcoscenico attori e prostitute, musicisti ed amori perduti, sogni infranti e speranze non più che sfiorate.

Rondini d’inverno” è un romanzo lieve e malinconico, con ambientazioni anni Trenta che conferiscono alla lettura uno stile elegante al quale non sempre il lettore di polizieschi è abituato.
Ed è proprio questa la marcia in più del libro: il giallo s’innalza a racconto di alta qualità, grazie a personaggi che lasciano il segno con le loro parole, le loro emozioni, le loro fragilità fino all’epilogo, in una lenta ballata agèe che conduce fino al nuovo anno.

“Il Capodanno è terribile, brigadie’. Terribile.
A essere obiettivi è solo una giornata qualsiasi in mezzo a questo inverno, e stavolta pure un sabato, nemmeno la fine della settimana, che dopo c’è la domenica per raccogliere le idee.
Ma ci siamo messi tutti quanti d’accordo che proprio quel girono, il giorno di Capodanno, si devono fare i bilanci, tirare le somme, una bella linea dritta per separare i sogni vecchi, che hanno fallito, dai nuovi.
Il Capodanno. Che presa in giro.”

Il mio voto:

Roberta Taverna

 

Titolo: Rondini d'inverno. Sipario per il commissario Ricciardi
Autore: Maurizio De Giovanni
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: euro 19,00
Pagine: 356