Letture allo specchio,  Recensioni

Letture allo specchio: “L’Atlante dell’Invisibile” di Alessandro Barbaglia

Ismaele, Dino e Sofia hanno quarantadue anni in tre nel 1989 quando decidono di rapire la luna in segno di protesta. Abitano a Santa Giustina, un piccolo Comune della Val di Non, e tutto il loro mondo sta per essere spazzato via per sempre, divorato tra le fauci dell’invisibile.
Elio e Teresa ancora non si conoscono quando nel 1946 s’incontrano per caso nel bar Sport del paese, durante la tappa della Milano-Sanremo che farà entrare nella storia il mito di Fausto Coppi.
Cinque destini, quarant’anni di storia, un atlante che racconta ciò che non è riconoscibile agli occhi ed una collezione di mappamondi capace di disegnare universi che non esistono: sono questi gli ingredienti  del secondo romanzo di Alessandro BarbagliaL’Atlante dell’Invisibile”.

L’OPINIONE DI ROBERTA: scrivere dei libri di Alessandro Barbaglia è come cercare di spiegare l’opera di un intessitore di destini incrociati: impossibile razionalizzare la poesia.
Perché ogni romanzo è un viaggio spazio-temporale di storie, epoche, vite che, come i meccanismi di un orologio, si sposano perfettamente in una trama che conquista il lettore ad ogni pagina.
L’autore novarese regala un romanzo che indaga sulle emozioni umane tanto profonde quando intangibili. Vita, amore, morte sono i sentimenti che più ci toccano e ci cambiano: ma qual è la loro sostanza? Esiste un confine oltre il quale smettono di esistere? Oppure il tempo è solo un fattore superfluo quando si parla di vivere, amare e morire?
“Ti sei mai chiesto dove vanno a finire le cose infinite quando finiscono?”
Il mio voto: 4/5

L’OPINIONE DI MATTEO: la penna di Alessandro Barbaglia è un dono, come ogni sua storia, personaggio, atmosfera, manifestazione. Ne “L’Atlante dell’invisibile”, sono molteplici le occasioni di commozione, empatia, visione; sì, perché leggere un romanzo di Barbaglia significa calarsi nella visione dell’autore, nella manipolazione della Fantasia e nel suo unirsi favolistico e onirico agli aspetti più tangibili della concretezza. Gestita su due differenti piani temporali e ambientata sulle sponde – e nei pressi boscosi – del lago di Santa Giustina, la storia de “L’atlante dell’invisibile” non è solo la narrazione di generazioni a confronto, fughe dal reale, raccolte di memorie e incroci di Destini, ma è anche – e soprattutto – la lettura che si fa speranza, il tempo ben speso, il regalo prezioso che ciascun amante delle belle storie dovrebbe fare a se stesso.

La gente di qui si illude, qualcuno dice che è bianca [la dolomia] perché è roccia di Luna; oppure è roccia di fantasmi, dicono; altrimenti è roccia di nuvole e riflessi di stelle, dicono quelli che non sanno dire poi se sono vere o sono un sogno, queste montagne. […] Eppure noi ci sentivamo al sicuro. Perché avevamo un prato. E poi perché avevamo lui: l’Atlante dell’Invisibile. E con lui, noi, non avremmo perso nulla.

Il mio voto: 5/5

Titolo: L’Atlante dell’Invisibile
Autore: Alessandro Barbaglia
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: euro 17,00
Pagine: 202