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Recensione: “Breve trattato sulla stupidità umana”, di Ricardo Moreno Castillo

È impossibile una società completamente giusta, non tanto per colpa della cattiveria umana quanto per l’idiozia.

Il viaggio nei saggi della collana Parva di Graphe.it edizioni resta sempre un’esperienza di pensiero e approfondimento. In questa occasione, nella fattispecie, l’incontro è stato con il matematico, filosofo e docente spagnolo Ricardo Moreno Castillo e con il suo Breve trattato sulla stupidità umana, tradotto in lingua italiana da Roberto Russo. Pillole di riflessione incastonate nella trama di un unico pensiero, quello che ha l’intenzione di evidenziare la pervasività – e la coriacea resistenza – della stoltezza dell’uomo nel proprio percorso tra i meandri della Storia.

Gli stolti solitamente sono più sicuri di se stessi che gli intelligenti.

Una piaga che ha sempre tenuto fedelmente compagnia all’evoluzione della specie, quella dell’ignoranza, e che non è mai del tutto riuscita a far pace con la sua controparte assennata. Ricardo Moreno Castillo sottolinea più di una volta quanto sia erroneo – e, forse, eccessivamente semplicistico? – affiancare la stupidità alla cattiveria. Entrambe germi negativi della società, esse si vestono con abiti simili, ma operano con intenzioni ed esiti inconciliabili. Con un maligno è pensabile un dialogo; con un annoiato ignorante no, perché solo i tonti si annoiano. Il dialogo, la parola, la filosofia restano pilastri fondanti della società; l’instabilità della stessa è amica (e complice) della stupidità.

Rendiamo complicata la vita per colpa della parte stupida che tutti inevitabilmente abbiamo. E quanto più grande è questa parte, tanto più complichiamo la vita in modo non necessario.

L’autore lascia spazio anche per momenti di autocritica e riflessione personale: se è vero che tutti nasciamo ignoranti e che le lezioni di umiltà non sono mai facili da accettare, ma sono anche proprie delle persone intelligenti […] che, come il buon vino, migliorano con il tempo ecco che la domanda su noi stessi può non solo esistere, ma trovare un’obiettiva, onesta e distaccata soluzione. Perché la domanda ha in sé la risposta: uno stupido non se la porrebbe mai.

E mentre si lascia andare un sospiro di sollievo, il saggio accenna – e come avrebbe potuto non farlo? – all’importanza del dialogo e della diffusione del giusto pensiero tra le persone: le idee sane e intelligenti necessitano di molte persone per potersi concretizzare; le idee stupide (che, fondamentalmente, non sono idee!) si concretizzano, al contrario, anche in un solo individuo e in tempi brevissimi. Castillo (ri)propone – forse – l’unica, vera opportunità di sedare l’ignoranza a favore di una consapevolezza personale (e radicale, ossia proprio di chi, per meglio comprendere il mondo che lo circonda, cerca di giungere alla radice delle cose attraverso il pensiero): leggere.

E noi, in completa onestà, non possiamo che essere concordi.

Matteo Zanini

Titolo: Breve trattato sulla stupidità umana
Titolo originale: Breve tratado sobre la estupidez humana
Autore: Ricardo Moreno Castillo
Traduttore: Roberto Russo
Casa editrice: Graphe.it edizioni
Prezzo: € 9,00
Pagine: 70