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Recensione: “L’ultimo lupo”, di Corrado Fortuna

Un gioco di memoria. Un gioco di memoria per non avere memoria, per non ricordare. Per non pensare.

Piano Battaglia, Madonie, Sicilia.

Tancredi Pisciotta torna nel suo paese d’origine, riprende ad accarezzare la sua terra, a usare il proprio dialetto, inizia a riconnettersi con il proprio vissuto, con la storia troncata dopo il trasferimento a Milano. Nella solitudine della roulotte di famiglia, tra le protezioni invisibili delle memorie, la staticità di Tancredi e la sua esigenza di equilibrio vengono scosse dal ritrovamento inatteso di un corpo morente. Si tratta di Amir, un pastore originario del Marocco, conosciuto in paese soprattutto per la sua relazione malvista con Angela, una giovane fragilissima e instabile. Prima di esalare l’ultimo respiro, Amir pronuncerà due parole – due semplici parole che sapranno, tuttavia, sconvolgere ogni paradigma e riportare a galla un passato all’apparenza sepolto e rimescolare le carte dei Destini dei personaggi ancora in vita -: il lupo.

E non si può vivere coi mostri dentro, Angela, non si deve. Perché i mostri dentro di noi non sono più pericolosi di quelli lì fuori. Ci cambiano pian piano, ci mangiano la felicità, la leggerezza. Ci logorano lentamente. Ci addolorano. E con noi addolorano le persone che abbiamo attorno.

Corrado Fortuna ne “L’ultimo lupo” – ed. Rizzoli – ci immerge completamente nelle atmosfere calde e insostituibili dell’isola siciliana, in una Palermo divisa tra i salti temporali della giovinezza di Tancredi e dell’attualità del delitto da risolvere, del timore del ritorno della bestia, del male, della fame del Lupo delle Madonie. L’autore affianca al suo protagonista un’investigatrice (come lei stessa ci tiene a ribadire più volte nel corso della narrazione) sui generis, la cui determinazione e tenacia ben si inseriscono nel contesto geografico e culturale del romanzo. E così, questa strana coppia, non senza difficoltà, screzi e reciproci sospetti affronterà la ricerca, la comprensione illuminata e, infine, otterrà la risoluzione tanto inaspettata quanto dolorosa di un caso che chiuderà il romanzo con stupore.

«Dilemma è quando qualcosa che vuoi fare per te spezza il cuore di un’altra persona».
«È una bella parola».
«Le parole sono tutte belle. È quello che hanno dentro che…»

Il mio voto:

Matteo Zanini

Titolo: L’ultimo lupo
Autore: Corrado Fortuna
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: € 17.00
Pagine: 170