
Fumetti & Co.: “Il figlio unico” di Guojing
Questo libro è una poesia. Una poesia che arriva da lontano, dalla Cina degli anni Ottanta, quando non era permesso alle famiglie avere più di un figlio.
Questo libro è la storia di una solitudine. Una solitudine racchiusa nel piccolo corpo di una bambina di soli sei anni, e proprio per questo motivo una solitudine grande, immensa, fatta di tante ore passate in casa da sola in attesa della mamma.
Questo libro è il racconto di un viaggio. Un viaggio lungo, iniziato sotto la neve, proseguito su di un autobus e finito al capolinea, dopo un lungo, improvviso sonno.
Questo libro è la nascita di un’avventura incredibile, insieme ad un cervo, nuvole morbide e un cielo immenso.
Questo libro è l’eco di un ritorno a casa, di quei ritorni nati dalla malinconia, dalla mancanza di ciò che si è lasciato, dal dolce richiamo di tutto quello che si è abbandonato partendo.
Questo libro è un cammino, fatto di piccoli passi infantili disegnati sulla neve che vanno in cerca del domani, di quel domani nel quale si sarà più grandi, più forti e meno soli.
Questo libro è un canto onirico, un componimento senza parole, nel quale le immagini e i colori si riempiono di messaggi universali e immortali.
Questo libro è uno scrigno di emozioni, un capolavoro nel quale i sentimenti dialogano con il lettore attraverso le immagini, un percorso sensoriale che arriva al cuore.
Il mio voto:
Roberta Taverna
Titolo: Il figlio unico Autore: Guojing Casa editrice: Mondadori Prezzo: 17 € Pagine: 112

