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Leggere Esordienti: “La figlia sfuggente”, Chiara Parella

L’oscurità dei pensieri divenne il mio credo, senza rendermene conto, e la malinconia divenne il mio stato di salute. Mi ero adeguata senza troppi sforzi al mio nuovo mondo, quello della notte perenne, rendendomi persino conto di avere una certa predisposizione ad adattarmi al manifesto che caldeggiava.

È davvero possibile trovare un equilibrio che consenta di rimanere ancorati al filo di legami sfaldati, di delusioni perpetrare, di tentativi vani e sfiancanti? E, qualora la risposta fosse miracolosamente affermativa, quanto può essere difficile la ricerca di tale equilibrio per una giovane adolescente dal carattere impetuoso e coriaceo? Sembrano proprio queste le domande che fanno da eco allo scorrere delle pagine de “La figlia sfuggente”, romanzo d’esordio di Chiara Parella – edito da LA (Letteratura Alternativa edizioni).

Un libro che può certamente rientrare nel filone del romanzo di formazione, ma che si impreziosisce di aspetti legati ai rapporti familiari e alla maturazione personale – con l’aggiunta di alcune incursioni riflessive di quella che assume le sembianze della stessa voce dell’autrice.

Cuore pulsante della vicenda è senza dubbio alcuno il rapporto difficoltoso e poco lieto tra Francesca – la giovanissima protagonista – e suo padre Claudio, il cui reciproco legame si spezza, smarrendosi, a seguito dell’allontanamento paterno dal nucleo familiare d’origine, generato dalla conclusione del suo primo matrimonio. Ancora troppo piccola per comprendere appieno le dinamiche che regolano – o non regolano – i “rapporti tra adulti” Francesca si trova, suo malgrado, a fare i conti con una serie di cambiamenti indesiderati, con la conoscenza della nuova compagna del padre, di una sorellastra e della crescita del loro nuovo nido. Costantemente divisa tra il ricordo del suo passato confortante e lo straniamento della sua condizione presente (e futura), la maturazione dell’indole e della sensibilità di Francesca verrà messa a dura prova dall’ingresso nel periodo adolescenziale – dove le prime prese di posizione, gli sbalzi umorali, i primi batticuori e le decisioni poco ponderate andranno a incrinare il già traballante rapporto padre-figlia.

Un rapporto sottile, un legame segnato da brevi scambi, da piccoli accenni, da brevi righe scritte di getto su cartoline provenienti da tutto il mondo, dalle mete più o meno esotiche raggiunte dal padre errabondo nella sua “seconda vita”. Ed è curioso che, proprio a seguito di un viaggio (e delle sue inattese conseguenze) Francesca otterrà il coraggio di comunicare – forse per l’ultima volta e per iscritto – il suo desiderio di distacco totale, la scelta di aprire le proprie ali e vestire per sempre i panni di figlia sfuggente: abiti che le sono stati cuciti addosso dal volere degli eventi e dai quali riuscirà a ricavare una solida corazza di consapevolezza per affrontare l’avvenire.

Sono sempre stata abituata a conservare qualsiasi ricordo. Ho sempre avuto paura che mi sfuggisse qualcosa della mia vita. Mi sono sempre ancorata alla memoria.

Il mio voto:

Matteo Zanini

Titolo: La figlia sfuggente
Autore: Chiara Parella
Casa editrice: LA - Letteratura Alternativa edizioni
Prezzo: € 14,90
Pagine: 175