Leggere in musica,  Recensioni

Leggere in musica: “Genova fuori rotta” e Bruno Lauzi

 

Genova dicevo è un’idea come un’altra” cantava Bruno Lauzi nel 1975. E Genova, per chi ci vive come me ma arriva dalla regione Sabauda per eccellenza, è un’idea sfuggente, è la Caligo che ricopre i colori delle case di Boccadasse e nasconde genti che si faticano a comprendere.
Da oltre quattro anni vivo in una città che non capisco e che, il più delle volte, mi fa sentire straniera in patria. Quando quindi sono incappata nel volume di Elena Garbarino e Mara Surace, “Genova fuori rotta” (Bottega Errante edizioni) mi sono detta che forse le parole di due genovesi doc mi avrebbero aiutata a comprendere almeno un po’ “la Superba”.
Il viaggio non sarebbe potuto apparire più fruttuoso di ciò che è stato, perché sin dalla prima pagina ho compreso che di fronte alla città che ha dato i natali a Cristoforo Colombo ed a Fabrizio De Andrè è inutile andare alla ricerca di uno sviluppo rettilineo: Genova è deviazioni e prove di orientamento, è le sue funicolari e lo spazio che si fa largo verso il cielo, è la periferia che vede il centro città come un “affare altro” da sé ed il mugugno dei suoi abitanti, abituati a dividere gli spazi tra mare e terra in un crogiuolo di popoli.

Genova fuori rotta” non è una guida di viaggio bensì un percorso virtuale tra le crêuze della città che invita il lettore a perdersi in un trascinante rebigo, una deviazione rispetto ad un itinerario prestabilito.
Al termine della lettura mi è apparso finalmente più chiaro che questi quattro anni ai piedi della Superba non sono passati invano: Genova ed io abbiamo iniziato a studiarci ed a prenderci le misure dal giorno in cui ho lasciato alle mie spalle per la prima volta i leoni della stazione di Genova Brignole, perché il capoluogo ligure è così: ti segue passo dopo passo rimanendo “sulle sue”, si svela poco alla volta nella sua complessità gianesca perché prima deve essere sicura di potersi fidare di te, sapendo quanto la sua complessità possa essere di difficile comprensione.

Forse non riuscirò mai a comprendere del tutto Genova, forse io che riesco ad orientarmi solo nelle città con pianta “a scacchiera”, che arrivo da un luogo in cui è naturale preparare la focaccia con lo zucchero invece che con il sale non potrò mai sentire mia una città che la focaccia a colazione sí la mangia, ma rigorosamente salata ed inzuppata in un cappuccino fumante.

Ma il libro di Elena Garbarino e Mara Surace mi ha aiutata a realizzare che Genova in fondo non va capita, va vissuta e scoperta ogni giorno un po’ di più.

“…Genova città intera.
Geranio. Polveriera
Genova di ferro e aria,
mia lavagna, arenaria.

Genova città pulita.
Brezza e luce in salita.
Genova verticale,
vertigine, aria, scale.

Genova nera e bianca.
Cacumine. Distanza.
Genova dove non vivo,
mio nome, sostantivo…”
(“Litania” Giorgio Caproni)

Il mio voto:

Roberta Taverna

Titolo: Genova fuori rotta
Autrici: Elena Garbarino e Mara Surace
Casa editrice: Bottega Errante edizioni
Prezzo: € 14,00
Pagine: 216

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