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Leggere in Musica: “Il castello di ghiaccio”, di Tarjei Vesaas e Martina Attili

Tu sei tutta diversa. Non rispondere. Non c’è da rispondere. È come quando le stelle brillano dal fondo di un pozzo. Non c’è una spiegazione.

L’inverno norvegese, rigido e implacabile, fa da sfondo alla trama onirica de “Il castello di ghiaccio” – titolo Iperborea già edito nel 1990 e riproposto proprio quest’anno accompagnato da una veste grafica tra le più belle della casa editrice, a mio parere – romanzo nel quale le vicende ruotano, inizialmente, attorno a due figure femminili, due compagne di scuola, due timide amiche: Unn e Siss. Al riparo dalla neve cadente, tra l’abbraccio dell’infanzia che si sta trasformando in adolescenza, le due giovani specchieranno il loro spirito stringendo un patto segreto, forgiando il legame che saprà legarle nel corso di tutta la narrazione.

La trama subirà una svolta cruciale con la scomparsa di Unn, ingenuamente fagocitata dall’ammaliante evanescenza del castello di ghiaccio che dà il titolo al romanzo: una roccaforte naturale interamente composta di ghiaccio, sorta nell’inverno e destinata a sciogliersi e scomparire con i primi caldi. Unn si è smarrita nella ricerca della bellezza, con la fame della curiosità, fondendosi con le pareti e le suggestioni, consegnando al freddo l’ultima traccia di sé. Siss, a quel punto, avvierà – non sola, s’intende – una vera e propria quête, trasformando il romanzo in una labirintica avventura alla quale il lettore dovrà affidarsi senza aspettative, senza il cruccio di comprendere ogni intenzione

La scrittura di Tarjei Vesaas, infatti, fonde la narrativa alla leggenda, donando evidenza a una storia che non sempre risulterà chiara, nella quale le sospensioni e gli irrisolti andranno, per forza di cose, a braccetto con il puro gusto della lettura. Una conclusione volutamente aperta, densa di mistero come solo i sogni – quantomeno quelli che riusciamo a ricordare! – sanno essere, una penna che strizza l’occhio alle raccolte di favole di Andersen; ecco cos’è “Il castello di ghiaccio”: uno scrigno da aprire con cura e dalla cui apparente confusione potrà emergere la mappa di una storia pronta a tenerci compagnia.

Mentre siamo lì cade più fitta la neve.
La tua manica s’imbianca.
La mia manica s’imbianca.
Formano tra noi
ponti innevati.

Il mio voto:

Matteo Zanini

Titolo: Il castello di ghiaccio
Titolo originale: Is-slottet
Autore: Tarjei Vesaas
Casa editrice: Iperborea
Prezzo: € 16.50
Pagine: 185