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Recensione: “Agatha” di Claire Luchette

“Eravamo legate l’una all’altra come pezzi di uno strano corpo asimmetrico: Frances era la bocca, Mary Lucille il cuore, Therese le gambe e io, Agatha, gli occhi.”

Pensavano di avere una fede fondata ed un legame indissolubile ma le quattro suore protagoniste del primo romanzo di Claire Luchette, “Agatha” (edito in Italia da Edizioni Atlantide) dovranno fare i conti con la dura quotidianità di una casa di recupero che sono stata chiamate a gestire: Little Neon, un luogo in cui le difficoltà sociali ed umane sono all’ordine del giorno.
È così che si delineano i primi passi della storia di Agatha, la più profonda e tormentata delle quattro consorelle, una donna che ha cercato per tutta l’adolescenza di chiudere in un cassetto la sua natura alla ricerca di un porto sicuro.
Ma lo scontro con gli abitanti della casa di recupero di Little Neon indurrà la protagonista a scoperchiare il vaso di Pandora che per anni ha celato a se stessa: Agatha comincerà a chiedersi se l’istituzione alla quale ha giurato obbedienza possa davvero riflettere il suo credo, incontrerà uomini che hanno sofferto troppo, donne che hanno mollato senza riuscire a lottare, ragazze alla ricerca di un po’ d’amore, ritrovandosi, giorno dopo giorno, sempre più confusa ed arrabbiata.

“Non sapevo cosa farmene di tutto il mio dolore.
Stava mutando in rabbia vibrante. Stava diventando sconveniente, si alleava con le mie piccole delusioni per insorgere e travolgermi.”

Agatha” è un romanzo malinconico e vibrante, che perfora la pagina con i pensieri scomodi ed i sentimenti celati di una protagonista che, nella sua apparente pacatezza, si rivela una rivoluzionaria.
Con una prosa essenziale ed incentrata più sugli stati d’animo del personaggio principale che sugli ambienti, Claire Luchette affida il compito alla voce narrante di Agatha di raccontare il suo mondo esteriore ed interiore.
Perché il viaggio di Agatha sarà soprattutto un percorso verso la consapevolezza, la lenta quanto inevitabile presa di coscienza del suo sentirsi diversa, una donna “sbagliata” in un contesto nel quale le sue consorelle sono sempre a proprio agio.
E questa è la seconda grande maestria di Claire Luchette: il saper descrivere egregiamente un mondo collaudato da secoli ed autosufficiente, nel quale ogni preghiera condivisa, ogni sacrificio, ogni gioia ed ogni dolore sono capaci di far sentire le donne di fede nel posto giusto al momento giusto.

“Voglio sapere se, secondo lei, una persona si fa sempre le stesse domande in eterno”.
Madre Roberta ci pensò su, poi rispose: “Alcune domande non cambiano mai”.
Annui, tentando di capire cosa potesse significare per me.
“Agatha”, mi disse con delicatezza. “Gran parte delle domande, non le puoi cambiare. Ma puoi sempre trovare un’altra risposta. Ricordatelo.”

Il mio voto:

Roberta Taverna

Titolo: Agatha
Autrice: Claire Luchette
Casa editrice: Edizioni Atlantide
Prezzo: € 26,00
Pagine: 288

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