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Recensione: “Il giovane Mungo”, di Douglas Stuart

L’uomo le diede un bacio sul dorso della mano. Mentre le luci sparivano alle loro spalle, Jodie ripose la propria fiducia in lui. Sapeva che l’uomo desiderava per lei lo stesso futuro radioso. Tante volte le aveva detto che era una ragazza brillante, che una volta terminati gli studi avrebbero potuto stare insieme, anche alla luce del Sole, in un posto lontano da Glasgow e dagli occhi di sua moglie.

Vincitore del Booker Prize 2020, “Il giovane Mungo” di Douglas Stuart approda in Italia per conto di Mondadori. Presentandoci la storia di Mungo – giovane protagonista che deve il suo nome al santo patrono di Glasgow – e della sua famiglia disfunzionale, Stuart pone l’accento su alcune tematiche fortemente attuali come l’alcolismo, le relazioni umane, la povertà, l’omofobia e la discriminazione – non scordandosi di evidenziare la centralità dei compromessi, dell’accettazione e dell’andare avanti, nonostante tutto.

La trama, che procede seguendo due linee temporali differenti, chiede un piccolo sforzo d’attenzione al lettore che, per entrare appieno nel meccanismo del romanzo dovrà attendere qualche capitolo – inizialmente la lettura potrebbe, infatti, sembrare più faticosa di come si rivelerà in seguito. Lo stesso varrà per le tematiche portanti del romanzo.

Ma l’alcol lo rendeva guardingo. Aveva visto la terribile tristezza che conteneva, appena sotto l’euforia della schiuma.

Si mastica, nel leggere “Il giovane Mungo”, una densa e tangibile dicotomia tra l’animo del protagonista – ancora acerbo, spesso carico d’ingenuità e inesperienza – e quello di molti degli altri personaggi (in primis coloro che fanno parte del nucleo familiare disgregato), troppo spesso ammantato di crudeltà, violenza e distacco – un ponte che sa di indifferenza ed egoismo. Anche la scrittura, in tal senso, accoglie e confeziona abiti aderenti allo stile di vita dei personaggi maggiormente gretti. Ma sarà in queste atmosfere nebbiose e machiste che Mungo scoprirà sia se stesso sia il peso, il valore, il significato del sentimento d’amore – grazie all’incontro con il cattolico James.

Mungo scrutò la collinetta in lungo e in largo, poi gli stampò un bacio veloce sulla bocca. Era come pane caldo imburrato quando morivi dalla fame. Per dire quanto era buono.

Un romanzo malinconico e feroce che diversi lettori hanno accostato a Dickens, ma che in tutta onestà mi ha ricordato più il “Billy Elliot” di Melvin Burgess.

Lasciò volentieri che il proprio corpo venisse ingoiato dai loro.

Il mio voto:

Matteo Zanini

Titolo: Il giovane Mungo
Titolo originale: Young Mungo
Autore: Douglas Stuart
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: € 20.90
Pagine: 452