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Recensione: “Stanza 411”, di Simona Vinci

Ho amato un uomo che non esiste. L’altro che tutti aspettiamo da sempre e che non può arrivare.

Una donna, un uomo e una stanza d’albergo; Roma che fa da sfondo al loro incontrarsi, scoprirsi, conoscersi, amarsi. “Stanza 411” di Simona Vinci – ed. Einaudi – è un romanzo sul desiderio e sull’impossibilità di concretizzarlo; è un testo sull’amore e sul suo essere universalmente fugace; è una confessione del femminile che, specchiandosi, si racconta senza ritrosie, senza celare la sua vera essenza al lettore. Come accade anche in altri lavori letterari di Simona Vinci, la parola si trasforma in uno scudo nei confronti del giudizio, dei benpensanti, di chi adora nascondersi dietro al velo del perbenismo: grazie all’alfabeto, la protagonista di “Stanza 411” ottiene, conserva ed espande il suo pensiero, dando forma a una narrazione splendidamente armoniosa, intensa, vera.

A te non ho potuto perdonare niente. O, forse, non si può mai perdonare niente a nessuno che dica d’amarci.

 Una relazione dai contorni sbiaditi, poco canonici; brevi incontri, scambi d’effusioni, notti di sesso, lo spogliarsi vicendevole mentre la Luna sorge e se ne va. L’amore di Simona Vinci è quello dei rifiutati, di coloro che si danno aspettandosi qualcosa in cambio che non arriva mai. La protagonista affronterà tutto questo – l’amarezza, l’abbandono, la solitudine – con la crescente consapevolezza del proprio valore e, insieme, con la rinnovata sensazione di non aver abitato altro se non una spoglia, sterile stanza d’albergo – la 411, ovviamente.

Non sai niente del dolore che la attraversa nel momento in cui la bolla scoppia e la lascia sola davanti a uno specchio che le restituisce l’immagine di una sconosciuta che avrebbe acquistato senso solo negli occhi di un uomo che non c’è.

Una riflessione poetica sui rapporti umani della nostra contemporaneità, troppo spesso superficiali, frettolosi, mai accorti. Un romanzo breve di un’intensità che solo una penna come quella di Simona Vinci può costruire, offrire, tratteggiare.

Il mio voto:

Matteo Zanini

Titolo: Stanza 411
Autore: Simona Vinci
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: € 12.50
Pagine: 131

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