Leggere in musica,  Recensioni

Leggere in musica: “Tre gocce d’acqua” di Valentina d’Urbano e i Radiodervish

Eccola che affiora, non possiamo nasconderla. Abbiamo la stessa radice, io e te.
[…] A forza di cercare la sorgente delle cose finisci per trovarla, e se sei costretto a bere non è detto che ti piaccia. O che non possa avvelenarti.

Pietro, Celeste, Nadir: fratelli, amanti, complici, ombre concrete nelle vicendevoli traversie. Quando i legami umani superano il labile confine della superficie e arrivano a sfiorare – impadronendosene per sempre – le corde del nostro nascosto sentire, l’indifferenza non può che abbandonare – sconfitta – la scena del quotidiano. “Tre gocce d’acqua“, di Valentina d’Urbano – ed. Mondadori – è un romanzo di rapporti e compromessi, di sospensioni e tatto, di accettazione e infinita bellezza. Una potente emotività attraversa le pagine, ne lambisce i personaggi, arrivando dritta a noi che, dall’altro lato dell’inchiostro, restiamo invasi dall’intreccio dei Destini dei tre protagonisti.

Poi penso che nessuno sottrae niente agli altri, che le persone non si rubano né si direzionano, decidono da sole dove andare.

Una storia che, seppur in maniera diversa, ho sentito vibrante e tangibile, per certi versi somigliante. Un romanzo che – mentre si faceva leggere – ha saputo leggermi a sua volta, raccontandomi. Tormento, possessione, dipendenza, malattia, ossessione, guerra, amore. “Tre gocce d’acqua” racchiude tutto questo tra le sue pagine fragili come le ossa di Celeste, ribelli come lo spirito di Nadir, risolute come l’etica di Pietro.

– Lo capisco adesso come mi vedi, cosa sono per te.

– Cosa sei?

– La tua malattia. Ce l’hai e non ci puoi fare niente. La odi, ti distrugge, ti deforma, non t’ha mai permesso di fare una vita normale. L’hai sempre invidiata la normalità degli altri, ma c’hai questo tarlo che ti scava dentro, e te lo devi tenere. E sai che c’è? Tienitela, ‘sta catastrofe. Tienitela stretta e continua a starci male. Io non la voglio.

[…] Non ha mai saputo che cosa è successo, dov’era il suo libro mentre facevamo quell’amore spezzato, il sesso dei portoni nascosti, degli angoli bui, delle auto piccole, delle ultime volte. L’amore di quelli che non possono.

Un romanzo che, come non accadeva da mesi, ho terminato tra le lacrime, in compagnia di un pianto spontaneo, della commozione emozionata che Valentina d’Urbano mi ha regalato con la sua penna e le sue parole.

Il mio voto:

Matteo Zanini

Titolo: Tre gocce d’acqua
Autore: Valentina d’Urbano
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: € 19,00
Pagine: 369