In Wonderland: “Il giardino di Rita”, di Michelangelo Rossato & Francesca Corso
Sembra che tutto il silenzio del mondo sia arrivato nel giardino dello zio.
Spiegare – e accettare – il lutto non è mai un’impresa semplice, indipendentemente dall’età; ma come spiegare la perdita, il trapasso, l’abbandono, l’assenza ai più piccoli?
Il giardino di Rita – ed. Camelozampa – è un volume delicato e tenue, come tenui sono i colori utilizzati da Francesca Corso per accompagnare le altrettanto delicate parole di Michelangelo Rossato. Rita è la gatta dello zio Michele: affettuosa e molto dolce, ama uscire la mattina all’alba e cacciare lucertole e cavallette nel suo giardino. Quando la piccola Sofia va a trovare lo zio, Rita trascorre molto tempo in sua compagnia: il loro è un legame speciale, costruito su piccoli movimenti, condivisioni e tepore. Rita è un’amica speciale, che parla una lingua segreta che solo lei e Sofia condividono.
Ma una mattina accade qualcosa di inatteso: quando Sofia, dopo essersi svegliata, corre in giardino per raggiungere la sua amica a quattro zampe, la trova sdraiata e inerme, quasi stesse dormendo profondamente. Rita non è più qui, le dice lo zio Michele. È altrove. Della sua vitalità, energia, carattere rimane soltanto un prezioso, acceso ricordo. E così, il giardino dello zio diventa a tutti gli effetti il giardino di Rita, dove il suo corpicino morbido riposerà, permettendo – però – a Sofia di continuare a percepire la sua presenza e a maturare il senso più profondo di questa esperienza: la trasformazione.
Il lutto è una metamorfosi che attraversa sia chi se n’è andato sia chi è rimasto: non si tratta di un mutamento di carattere esclusivamente fisico, ma di un vero e proprio passo in direzione di una consapevolezza pesante, ma anche preziosa.
– Zio, secondo te le ha fatto male?
– Credo di no. Non si è accorta di nulla.
– Però… a me fa male! Come se ci fosse un buco vuoto qui nel petto.
– Lo sento anche io, Sofia. È il vuoto che fa male a noi, perché ci mancherà molto.
Rita subirà la sua metamorfosi, diventando rosa nella primavera successiva alla propria sepoltura; quella rosa scalderà il cuore di Sofia e dello zio Michele, raccontandosi come rinascita e prosecuzione, come un germoglio nuovo sorto per scaldare un inizio e, insieme, per celebrare una memoria indelebile.
Il giardino di Rita racconta ai più piccoli in che modo la perdita attraversi l’esistenza di tutti senza, però, alimentare la dimenticanza; insieme, io credo, questo albo illustrato – se letto da un pubblico adulto – può rappresentare un veloce, ma intenso, attimo di riconciliazione con quella parte di noi che non ha affrontato con serenità un lutto, una separazione, un addio.
Rimangono a guardare per un poco la rosa nel piccolo giardino. Due lucertoline si rincorrono. Una cavalletta fa un grande salto. Il vento fa frusciare le foglie. Il giardino non è più silenzioso, tutto si muove, tutto si trasforma.
Il mio voto:
Matteo Zanini
Titolo: Il giardino di Rita Autore: Michelangelo Rossato Illustratrice: Francesca Corso Casa editrice: Camelozampa Prezzo: € 18.90 Pagine: 40


