Oggi mi sento...,  Recensioni

Oggi mi sento… inaspettato

Può un libro essere l’origine di un’epopea picaresca?
Cesco Magetti, il povero soldato della Guardia Nazionale Repubblicana ferroviaria, protagonista di “Ferrovie del Messico” risponderebbe sicuramente in modo affermativo.
Perché la “Historia poética y pintoresca de las ferrocarilles en Mexico” è stata l’origine di ogni sua sciagura ed ogni suo cruccio. Ma l’aspetto più tragicomico è forse il fatto che Cesco Magetti neppure sa di dover trovare questo volume, sa solo che deve cercare un modo per riprodurre fedelmente la rete ferroviaria messicana stando in un piccolo ufficio di Asti e non avendo mai viaggiato in vita sua oltre i confini dello stato.
Se poi si aggiunge il fatto che ci troviamo nel febbraio 1944, in pieno periodo fascista, che l’ordine “arriva dall’alto” e che l’unico volume idoneo ad aiutare Cesco è misteriosamente scomparso dalla biblioteca di Asti il gioco è fatto.

Ha inizio così “Ferrovie del Messico”, un vero e proprio caso editoriale dell’ultimo anno, pubblicato da una piccola casa editrice milanese (Laurana editore) e divenuto virale in pochissimi mesi, fino all’altrettanto inaspettata candidatura al Premio Strega.
Il termine che meglio definisce l’ultimo romanzo di Gian Marco Griffi è sicuramente “inaspettato”.
La storia narrata è infatti inaspettata e rocambolesca: Cesco Magetti verrà sballottato in un turbinio di avventure strampalate per oltre 800 pagine, alla ricerca di quello che si rivelerà essere il feticcio di un destino più grande.
Lo stile di Gian Marco Griffi è inaspettato: come un moderno trovatore lo scrittore astigiano amalgama fiaba e realtà, follia e crudeltà, sogno e verosimiglianza in un viaggio che ricorda il lontano Don Chisciotte della Mancia ed un lessico mutevole, tanto aulico e ricercato in alcune pagine quanto innovativo e futurista in altre.
In ultimo, il successo di “Ferrovie del Messico” è a dir poco inaspettato: pubblicato con una tiratura iniziale di 168 copie, oggi il romanzo ha superato i 25.000 esemplari grazie al puro e semplice passaparola dei lettori.

A questo punto vi starete chiedendo: vale davvero la pena leggere “Ferrovie del Messico”?
La risposta non può che richiamare il vocabolo che meglio descrive il romanzo: vi consiglio di imbattervi in questa lettura se amate l’inaspettato, se siete appassionati lettori di storie fittissime e sconclusionate, se fate della lettura un momento di sfida personale con voi stessi, alla ricerca di quel cavillo, quel particolare, quel vocabolo in grado di aprirvi le frontiere verso nuove conoscenze.

Se invece per voi la lettura è prima di tutto ordine e coerenza, pulizia lessicale ed una storia armoniosa allora “Ferrovie del Messico” potrebbe rivelarsi una scelta azzardata, da riservare ai momenti in cui vi sentite più “intraprendenti”!

Il mio voto:

Roberta Taverna

Titolo: Ferrovie del Messico
Autore: Gian Marco Griffi
Casa editrice: Laurana editore
Prezzo: € 22,00
Pagine: 824

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