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“Diablo” di Paolo Capponi: la recensione

I suoi polmoni si riempiono di vetro.

Scrittura lineare e immersiva, trama coerente e intrigante, personaggi coi quali è possibile empatizzare sin dalle prime pagine. Questo è Diablo, di Paolo Capponi, giovane autore marchigiano – trapiantato a Bologna – edito Clown Bianco. Il romanzo rientra nel filone della letteratura LGBT e ci pone da subito nelle vicissitudini esistenziali del protagonista – Teo – costretto a lasciare la sua spensierata e libertina vita universitaria romana e rientrare nel suo minuscolo paesino tra le montagne del maceratese, dove lo sconforto e la staticità lo attendono al varco. Questa iniziale asperità troverà una lieve dolcezza grazie all’entrata in scena di due personaggi fondamentali: Ettore, lo storico ex-fidanzato del protagonista, e Pietro, la sua nuova fiamma, la cui identità resterà velata dallo schermo di un cellulare che presto smetterà di squillare.

Se il riavvicinamento tra Ettore e Teo creerà non poche difficoltà emotive, sarà l’improvvisa e misteriosa scomparsa di Pietro – escort di professione – a far partire una vera e propria indagine ad opera del protagonista, spinto in questa “caccia all’uomo” dal desiderio (inizialmente) inconscio di riconquista dell’amante perduto – e ritrovato.

Quello in cui Paolo Capponi ci fa immergere è un mondo di ombre e segreti, di perversioni e giochi di potere neanche troppo distanti dalla realtà. La sfera della sessualità vissuta nella sua sfaccettatura più viscerale, animale e primitiva; la necessità di rompere ogni schema, finendo – tuttavia – col chiudersi all’interno di una gabbia in rosso e nero; l’eccesso e l’abuso. L’autore riesce a farci vivere nelle pagine, a farci sentire ogni rumore, ogni bisbiglio; ci benda gli occhi, ci getta nell’oscurità, ci assorda con le note elettroniche delle feste, ci ubriaca e ci droga, ci fa godere. Forse è proprio per questo che, man mano che la lettura prosegue, i nostri battiti si allineano a quelli del protagonista. Paolo Capponi rapisce ciascuno di noi, ci fa salire in auto e ci accompagna nei luoghi dove la sua trama si sviluppa: ogni tanto resta con noi, confortandoci. Ma è quando ci lascia da soli, in compagnia delle sue righe, che l’adrenalina compie le sue magie. Se non ci credete… vi consiglio di arrivare alle ultime pagine del romanzo!

Mi ha fatto molto piacere entrare in contatto con la scrittura di questo autore. Sento caldamente di poter consigliare questo romanzo: è scritto davvero bene, ha una fluidità non indifferente, una trama accattivante e un finale inaspettato. Gli ingredienti ci sono tutti: non lasciatevi distrarre dalle notifiche di Grindr mentre lo leggete; a meno che, s’intende, sullo schermo del vostro cellulare non compaia il nome di Diablo. A questo punto, fossi in voi, inizierei a preoccuparmi – o forse no?

Il mio voto:

Matteo Zanini

 

Titolo: Diablo
Autore: Paolo Capponi
Casa editrice: Clown Bianco edizioni - collana I Gechi
Prezzo: € 15,50
Pagine: 170